Performance in time and site specific (durante la campagna referendaria per l’acqua, nella biblioteca Manfrediana di Faenza)
di e con Vania Bertozzi, Valentina Caggio, Paola Ponti
musiche originali di Francesco Valtieri
coordinamento tecnico Riccardo Novaga
Il frutto proibito è per noi il BENE COMUNE. L’acqua e la conoscenza sono per noi bene comune e intorno a queste si è sviluppato il nostro lavoro.
L’azione si svolge in un luogo delimitato (eden: ciò che ha dei limiti, dei confini prefissati che non possono essere oltrepassati), al centro del quale c’è un pozzo circondato da alberi.
Coprirsi gli occhi, coprire gli occhi all’altro è la condizione dell’Adam prima di mangiare il frutto.
Il frutto viene infine mangiato e la nuova esperienza è un vero e proprio stare in equilibrio tra l’uomo e la natura: non c’è più un Eden protetto, l’Adam diviene creatore e inizia un percorso di conoscenza che implica la fatica di procurarsi il necessario, di darsi delle leggi per convivere con il prossimo, di rispettare il suolo che lo nutre.
La storia conduce a un presente nel quale il legno dell’Albero della Conoscenza viene tagliato e dissezionato, alla ricerca di una conoscenza non più spirituale, ma scientifica. Una conoscenza che rompe l’oggetto della sua ricerca per capirne il funzionamento senza esperirlo con i sensi nella sua interezza e vitalità.
La storia dell’Adàm conduce a un presente in cui il bene comune viene messo in discussione. Conoscere è l’unico modo per tenere gli occhi aperti. E conoscere con “la mano sulla pelle” l’unico modo che possiamo permetterci.